Vulvodinia e disturbi gastrointestinali: una connessione da esplorare

Vulvodinia e disturbi gastrointestinali: come trattarli, curarli e prevenirli

Introduzione

La relazione tra vulvodinia e disturbi gastrointestinali, specialmente il colon irritabile, è un argomento raramente affrontato. Un significativo studio pubblicato su PubMed a marzo 2020 ha evidenziato una connessione sostanziale, aprendo la porta a un approccio terapeutico multidisciplinare. In questo articolo, esploreremo la correlazione, analizzeremo lo studio pubblicato e forniremo consigli dagli esperti su come gestire entrambe le condizioni.

Vulvodinia e disturbi gastrointestinali: lo studio

Un gruppo di 1250 donne di età superiore a 18 anni con IBD ha completato un sondaggio online in cui si chiedeva la presenza e la gravità di prurito, ustione o irritazione vulvare o vaginale, secrezione o secchezza vaginale e dolore vulvovaginale. 

Un totale di ben 512 donne ha riportato almeno 1 sintomo vulvovaginale tra moderato e severo.

Tutti i sintomi vulvovaginali eccetto la secchezza vaginale erano più comuni nelle donne con IBD attiva. La ricerca dimostra un impatto significativo sulla salute sessuale, poiché il disagio vulvovaginale influenzava l’interesse e la capacità sessuali.

Il dolore vulvovaginale e malattie infiammatorie croniche

La quota di donne che soffrono di vulvodinia è probabilemnte molto più elevata di quanto ufficialmente dichiarato. Il dolore vulvovaginale emerge come sintomo comune nelle donne affette da malattie infiammatorie croniche. Mentre lo studio coinvolge un gruppo significativo, è importante notare che, nella popolazione generale, le donne che segnalano il dolore sono sottostimate. La vulvodinia è spesso associata a patologie come fibromialgia, cefalea ricorrente e malattie intestinali croniche. Queste donne mostrano una iperreattività delle fibre nervose coinvolte nella trasmissione del dolore, indicando una correlazione diretta tra vulvodinia e intestino irritabile.

Esiste quindi una co-morbilità, evidenziando che la vulvodinia può coesistere con disturbi associati al pavimento pelvico, alla vescica e all’intestino. In particolare, la Sindrome del colon irritabile sembra manifestarsi in concomitanza con il disturbo vulvare. Questa correlazione è attribuibile a una risposta infiammatoria che può alterare le terminazioni nervose, contribuendo così al dolore vulvare.

Cause, approcci e trattamenti

Le cause della vulvodinia non sono ancora chiare, ma si presuppone possano risalire a una predisposizione genetica, infezioni vaginali o intestinali ricorrenti, e alterazioni dell’impermeabilità dell’intestino.

Non di rado, le donne affette potrebbero manifestare intolleranze a glutine o lattosio, o anche solo una ipersensibilità al glutine. È quindi di vitale importanza una diagnosi accurata, considerando fattori come la stitichezza, la carenza di estrogeni e l’invecchiamento dell’intestino.

Un approccio multidisciplinare

Gli esperti enfatizzano l’importanza di un approccio terapeutico multidisciplinare per affrontare la vulvodinia. Questo approccio considera non solo il disturbo principale ma anche disturbi correlati come infezioni vaginali ricorrenti o cistiti recidivanti.

Come abbiamo visto la vulvodinia e disturbi gastrointestinali sono due aspetti che vanno di pari passo. Un ruolo cruciale è giocato dal microbioma intestinale e vaginale, che protegge dalle infezioni. Le irregolarità dell’alvo e il microbioma alterato, spesso presenti nelle malattie infiammatorie intestinali, possono contribuire alla vulvodinia.

Trattamenti, esami e terapie

La vulvodinia è una malattia complessa che coinvolge diversi distretti del corpo, tra cui i muscoli, le strutture legamentose e tendinee, i nervi e il complesso vascolare. Per trattarla al meglio bisogna comprendere le cause sottostanti e usare un approccio terapeutico multidisciplinare coinvolgendo terapie farmacologiche e terapie riabilitative.

Questo è un argomento molto estensivo e ne abbiamo parlato nello scorso articolo! Se vuoi leggere di più, vai all’articolo!

Vulvodinia e disturbi gastrointestinali: attenzione anche alla nutrizione

Ora che abbiamo stabilito una correlazione tra vulvodinia e disturbi gastrointestinali, scopriamo insieme cosa possiamo fare per migliorarne i sintomi. La chiave è una nutrizione corretta!

Vulvodinia e disturbi gastrointestinali: l'importanza di una corretta alimentazione.

Affinché stomaco e intestino riducano l’infiammazione e funzionino correttamente ci sono alcune buone abitudini che è importante osservare. Te le elenchiamo qui sotto.

Acqua: l’Alleato essenziale

L’acqua è un elemento cruciale per la salute gastrointestinale e la gestione della vulvodinia. Assicurarsi di bere almeno 2 litri d’acqua non gasata durante l’arco della giornata è fondamentale per mantenere una corretta idratazione. Bere sia durante sia lontano dai pasti è un aspetto da considerare attentamente, soprattutto per favorire la corretta digestione.

Scelte accorte di tisane e the

Quando si sceglie di bere tisane o the, è consigliabile fare scelte accorte. Sarebbe meglio evitare bevande con acido tannico (abbondanti nel the verde e nero) in quanto possono tendere a bloccare il tratto gastrointestinale. In alternativa, si può optare per varietà come il the bianco e il Rooibos (The rosso) che non contengono acido tannico.

Verdura e frutta come alleati durante i pasti

Integrare abbondante verdura durante i pasti è cruciale per il loro alto contenuto di fibre. Verdura e cereali integrali, oltre a aiutare contro la stitichezza, favoriscono la crescita della flora batterica benefica, contribuendo a mantenere un ambiente intestinale sano. Al contrario, il consumo di cibo “spazzatura” preconfezionato può promuovere la proliferazione della flora batterica nociva.

Consumare frutta dovrebbe avvenire con moderazione, idealmente come spuntino. Limitare l’assunzione a un massimo di due porzioni al giorno è consigliato per prevenire l’aumento del picco glicemico derivato dall’assunzione di fruttosio (che viene metabolizzato nel fegato e convertito in glucosio) e per evitare il deposito di grasso sulla zona addominale.

L’abbinamento di frutta fresca con quella secca a guscio, ricca di acidi grassi Omega-3, è un’opzione salutare. Tuttavia, è essenziale prestare attenzione alle quantità, poiché la frutta secca è molto calorica.

Pasta e riso: meglio se integrali

Preferire pasta e riso integrali è consigliato per ottimizzare la salute gastrointestinale, abbinandoli alle verdure per creare un pasto equilibrato. Anche l’inclusione di grani antichi come il grano Senatore Cappelli o il kamut, riso basmati o Venere è altamente benefica.

Si consiglia di cuocere la pasta e il riso al dente per evitare gonfiori e disagi intestinali.

Pane: in moderazione e meglio se croccante

Quando si sceglie il pane, optare per delle tipologie più croccanti e con poca mollica. Queste presentano una migliore digeribilità e un indice glicemico più basso. Mentre il pane integrale è ricco di fibre, è importante consumarlo con moderazione per evitare eccessiva formazione di gas intestinale.

Legumi: fonte proteica benefica

I legumi sono una fonte proteica priva di colesterolo e apportano numerosi benefici nutrizionali. Consumarli almeno 2-3 volte a settimana è consigliato, ma chi soffre di gonfiore intestinale dovrebbe gestirli con saggezza.

Olio extra vergine di oliva: il grasso salutare

L’olio extravergine di oliva è un grasso vegetale ricco di nutrienti benefici per l’intestino. Oltre a promuovere la salute gastrointestinale, contribuisce alla prevenzione di patologie cardiovascolari e tumorali.

Diete meno rigide, ma più movimento!

Evitare diete estremamente stringenti e con una drastica riduzione dei grassi è fondamentale. Questi regimi alimentari possono non solo compromettere la salute generale ma anche accentuare il problema della stitichezza.

Se possibile è meglio integrare l’attività fisica nella routine quotidiana. L’esercizio regolare stimola il transito intestinale e favorisce la regolarità intestinale, contribuendo così a gestire la sintomatologia legata alla vulvodinia.

Conclusione

Concludiamo sottolineando l’importanza di un approccio olistico che unisca scelte alimentari sagge, attività fisica regolare e strategie di gestione del dolore è essenziale per un benessere complessivo e un miglior controllo dei sintomi associati alla vulvodinia.

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