Salute in menopausa: per ogni donna è opportuno personalizzare la cura. Ne parla la dottoressa Raffaela Di Pace, dell’equipe dell’U.O di Ginecologia degli Istituti Clinici Zucchi di Monza e referente dell’ambulatorio dedicato alla menopausa di Zucchi Wellness Clinic. In via Appiani: «Un centro specializzato per rispondere alle differenti problematiche delle pazienti».
Fino a pochi decenni fa la menopausa significava per ogni donna l’inevitabile ingresso nella vecchiaia. C’era chi la considerava una malattia, chi, addirittura, una disgrazia. Oggi è cambiato il mondo, ma soprattutto sono cambiate le donne nel loro modo di vivere e di pensare.
«Le cinquantenni di oggi sono donne attente al loro aspetto e alla loro salute – esordisce la dottoressa Raffaela Di Pace, specializzata in Ostetricia e Ginecologia con un dottorato di ricerca in Fisiopatologia della menopausa, appartenente all’equipe dell’U.O di Ginecologia degli Istituti Clinici Zucchi di Monza e referente dell’ambulatorio dedicato alla menopausa di Zucchi Wellness Clinic – Sono persone impegnate nel lavoro, nella famiglia, spesso nella cura contemporanea di figli e genitori. Per questo devono essere sempre presenti e attive. Inoltre, con l’aumento delle prospettive di vita (in media 86 anni) si calcola che le donne oggi trascorrano quasi un terzo della loro esistenza in menopausa. Quindi, bisogna fare in modo che esse godano di buona salute».
La menopausa inizia nel momento in cui le ovaie smettono di funzionare e non producono più gli ormoni femminili, il ciclo mestruale scompare e si perde la fertilità. L’età media in cui le donne entrano in menopausa è 51 anni e mezzo ma esistono anche casi di menopausa precoce, ovvero prima dei 45 anni, e anticipata, tra i 45 e i 50 anni. «In ogni caso – sottolinea la dottoressa Di Pace, che vanta un’esperienza ventennale in Patologia della Gravidanza, in Ginecologia Preventiva e in sintomatologia della menopausa – sarebbe opportuno distinguere anche le fasi di pre e post menopausa per intervenire in modo appropriato laddove dovessero comparire dei sintomi».
La menopausa è un cambiamento fisiologico, non una patologia, ma non è esente da sintomi (che spesso compaiono già nelle fasi antecedenti) che richiedono la consulenza di uno specialista.
«Diversi sono gli effetti causati dalla carenza ormonale – riprende la dottoressa – che possiamo suddividere in tre archi temporali: effetti a breve, medio e lungo termine».
I primi a comparire sono vampate, insonnia, palpitazioni, difficoltà di concentrazione e alterazioni dell’umore, più avanti compaiono dolori articolari, secchezza vaginale, disfunzioni sessuali. «I disturbi possono essere più o meno accentuati a seconda delle pazienti -puntualizza la referente dell’ambulatorio che è anche sessuologa – e per questo è necessario personalizzare la cura, intervenire in modo mirato senza dimenticare l’ascolto attento e sereno dato che questi disturbi possono influire pesantemente sulla sfera più intima delle donne».
Un valido aiuto alle pazienti può venire dalla terapia ormonale sostitutiva la cui efficacia oggi è stata riconfermata da numerosi e autorevoli studi a livello internazionale, dopo che all’inizio del millennio era stata messa in dubbio e stigmatizzata per i possibili effetti collaterali. «Questa terapia – precisa la dottoressa – va adattata e diversificata nei dosaggi, nella durata e nelle modalità di somministrazione a seconda delle pazienti. Una cura cucita su misura porta più benefici che rischi. Le ricerche più recenti, risalenti allo scorso anno, hanno confermato solo un minimo aumento di rischio di tumori alla mammella nelle donne sottoposte a terapia ormonale», mentre molti restano i benefici che la terapia può offrire soprattutto se si inizia subito dopo l’inizio della menopausa e comunque prima dei 60 anni.
Inoltre, non mancano terapie a base di farmaci naturali e di ormoni bio-identici per i quali però non abbiamo ancora dati sicuri di efficacia e sicurezza. Con il passare degli anni, nelle donne possono comparire ulteriori problemi quali le malattie cardiovascolari, l’osteoporosi e le patologie degenerative cerebrali, tutti effetti a lungo termine della derivanti dalla carenza ormonale. La prevenzione – che consiste nel seguire un preciso iter di esami clinici prescritti da uno o più medici specialisti e nell’applicare un corretto stile di vita – può fare la differenza.
«Spesso si tratta di piccoli gesti – rassicura la dottoressa – che, però, non sono privi di risultati. È opportuno controllare l’alimentazione introducendo un apporto calorico inferiore rispetto al passato, un accorgimento che, oltretutto, aiuta a combattere una delle più grandi paure delle donne: quella di ingrassare. Bisogna ridurre gli zuccheri semplici e il sale, così si tiene lontano il diabete, è fondamentale acquisire un giusto quantitativo giornaliero di calcio (1000, 1200 milligrammi) senza però esagerare con i latticini che fanno alzare il colesterolo. In alternativa, vi sono le acque leggermente frizzanti, le mandorle e le verdure. Attenzione anche a non mangiare frutta in abbondanza perché essa contiene zuccheri. E poi consiglio di tenere il cervello sempre attivo e pieno di interessi, fare attività fisica (bastano tre quarti d’ora al giorno tre volte la settimana, magari camminando al parco) e dire definitivamente addio alle sigarette».
L’ambulatorio dedicato alle donne che stanno vivendo la menopausa – anche pre e post – si trova al secondo piano della nuova Zucchi Wellness Clinic in via Andrea Appiani, 17. «Abbiamo deciso di venire incontro alle richieste sempre più numerose da parte delle pazienti che desiderano essere seguite in questo particolare periodo della loro vita – spiega la dottoressa Di Pace – creando sul territorio un centro specializzato per rispondere in modo completo alle loro differenti problematiche».
Oltre a potere effettuare visite e a sottoporsi agli esami di prevenzione e di approfondimento le pazienti potranno contare su un valore aggiunto: un percorso di cura multidisciplinare che coinvolge anche gli altri specialisti presenti all’interno della struttura.
«L’attenzione e un’eventuale cura – spiega la dottoressa – devono essere a 360 gradi e non solo incentrate in ambito esclusivamente ginecologico. Una paziente può presentare problematiche diverse che coinvolgono altre specialità della medicina e pertanto richiedono l’intervento di un altro collega. È fondamentale che tra i diversi medici si instauri un lavoro di equipe che permetta alla paziente di raggiungere uno stato di salute e benessere che si prolunghi nel tempo».